Contesto
Un amico un po’ di tempo fa mi parlò di questo autore, e di un’ edizione del testo in italiano che non era più in ristampa. Ho indagato, ed era vero: è difficile trovare questo libello del Colonel Challan Belval in italiano. Tra l’altro, il Colonnello Angioni, in un noto forum di cui è moderatore, sostiene che l’unica traduzione in italiano che ne fu fatta mal rendeva il contenuto a causa di una errata interpretazione di alcuni concetti e termini; guaio che occorre ahimè talvolta, quando chi traduce è pressoché all’oscuro delle materie che tratta, cosa che non dovrebbe mai essere. Ad ogni modo, la mia curiosità divenne tale che cercai una copia del libello in lingua originale, che un mio amico fraterno e francese mi regalò piacevolmente due settimane dopo.
Studio
Lo studio di questo libello, di scorrevole ma lenta lettura, fa assaporare il gusto dei “fondamentali”, materia che nello studio della equitazione dovrebbe essere vangelo senza tempo ma che in Italia sembra riguardare soltanto l’avviamento. Ebbene, il gusto del fondamentale, espresso in parole efficaci ed essenziali, si respira e si impara sin dall’inizio dei primi capitoli, tra l’altro suddivisi in maniera egregia ed efficace, costruendo, nel loro susseguirsi, un unicum compatto che palesa una visione precisa e competente di quello che potrei definire l’addestramento del binomio. Per inciso, qui sostengo e lo sosterrò più volte con forza, che ci sono termini come addestramento e dressage stesso, che a causa della loro semantica nel contesto della lingua italiana, risultano essere sia inflazionate sia, il che è peggio, fuorvianti. Gli stessi concetti in altre lingue – specchio della storia dei popoli espressa attraverso il linguaggio – godono di un contesto semantico molto più chiaro e definito. A tal proposito tutti dovrebbero essere coscienti non dico della etimologia di ogni singola parola che leggono o usano, il che comunque resta auspicabile, ma almeno di qualche paragone con altre lingue, per vedere come altre lingue esprimono quel concetto.
Sintesi
Spesso, soprattutto quando si deve articolare un insegnamento, o una docenza occasionale, o un argomento, si perde il senso del metodo e della propedeuticità, perché, con i cavalli e con gli allievi, distintamente, ci sono cose che devono venire prima e cose che vengono dopo. Il libello Dressage riporta, nel suo indice, delle tappe fondamentali, il lavoro sulle quali dovrebbe esserci sempre, costantemente. Questo è un modo di vedere le cose, non un semplice esempio di come le cose si possono dire. Perché il cavallo sotto di noi impara solo se ci evolviamo noi. Perché noi ci evolviamo solo se la nostra gamba esterna, influenzata dal nostro plantare asimmetrico, si modella cosciente delle asimmetrie che il nostro camminare e le nostre posture impongono al nostro corpo pressochè ignaro di questi accadimenti. Ecco perché le lezioni montate alla corda non sono la sicurezza per i principianti, ma la fucina di modellamento persino per i cavalieri più capaci. Questo lavoro alla corda non esercita il tutto, ma lavora il dettaglio. Queste e altre disquisizioni il Colonel Challan Belval stimola nel suo scrivere, costruendo un libello da leggere più e più volte, soprattutto se nel nostro fare equestre abbiamo la responsabilità di cavalli e allievi.
Ulteriori
Grazie alla proposta di Belval, più libri mi sono venuti ad accompagnare in parallelo, che disquisirò col tempo. Uno è un libricino di Nicolas Sanson, l’altro è il matriarcale Harris’ “Fundamentals of Riding”, una mia pietra miliare, di cui vi parlerò presto. Un terzo libro che mi permetto di citare è “Movimento Creativo e Danza”, edito dalla Cittadella di Assisi. Siate curiosi, profani lettori, e presto sarete soddisfatti!